TRADIZIONI

 

"U CICCIU "

Quando eravamo piccoli, ma succede ancora oggi, durante il periodo di carnevale si usava, tornati da scuola, infilare velocemente l’abito di carnevale e, mascherati per bene e muniti di coriandoli e stelle filanti, passare per le case del nostro quartiere a chiedere “U cicciu”.U cicciu è una tradizione tramandataci dai nostri nonni che consiste nel setacciare ogni casa portando allegria e divertimento, recitando le poesie di carnevale, cantando le canzoni ,ricevendo in cambio caramelle, cioccolatini o addirittura uova, salsicce, fegato e qualche monetina. Prima di cena, infreddoliti ma soddisfatti e tanto felici, tornavamo nel calduccio delle nostre case.

 

"CARNEVALE CORVARESE"

La giornata è organizzata dall’Associazione Antiquum Corbarium e si svolge la domenica di carnevale, tempo permettendo. Ogni quartiere prepara un carro,che rappresenterà un particolare tema (libero). Segue la sfilata per le vie del paese ed il raduno in piazza S. Francesco per la premiazione del carro più bello e particolare ad opera di una giuria.Il carro vincitore riceverà una targa, che è il simbolo della vittoria e che ogni quartiere è tenuto a custodire e riconsegnare l'anno successivo come "campione uscente". In più ai carri partecipanti viene elargito un premio in denaro che sarà di diverso valore in base alla posizione in classifica ottenuta.

 

FESTA DELLA MADONNA DI MALITO E DI SANT'ANTONIO

Quando le nostre nonne erano ragazze la Madonna di Malito veniva festeggiata nel mese di maggio. Le 4 giovani scelte chiedevano la questua durante la mietitura, la raccolta delle patate e delle castagne. Per quei beni veniva bandita un’asta il cui ricavato era impiegato per le opere della parrocchia. Veniva celebrata una sola funzione religiosa, la mattina presto, per permettere ai fedeli di tornare a lavorare nei campi mentre il prete e il sacrestano riscendevano in paese con l’asino. Dal 1967 è stata ufficialmente introdotta la Festa della Madonna di Malito ad opera del parroco Don Daniele Muzi. La sua idea fu quella di affidare i preparativi a ragazzi ventenni, non ancora sposati. I loro nominativi vengono tuttora estratti tra quelli presenti nel registro della parrocchia. Fin dall’inizio i componenti del comitato , i “festaroi” erano otto: 4 donne e 4 uomini. Da qualche anno si è arrivati a 10 perché viene data anche a 2 ragazzi di S. Stefano la possibilità di organizzare la festa che si svolge la prima domenica di Luglio mentre il sabato si festeggia Sant’Antonio da Padova.

Si inizia con botti oscuri la mattina presto e con il giro della banda per le vie del paese. Dopo aver reso omaggio al monumento dei caduti, in piazza S. Francesco, si effettua la funzione religiosa con processione dove 4 uomini del comitato portano il Santo. All’imbrunire hanno inizio le celebrazioni dedicate alla Madonna. L’immagine originale è custodita presso la curia vescovile di Rieti ed arriva a Santo Stefano nella mattina di sabato dove rimane tutto il giorno per essere venerata. La sera viene accompagnata dalle donne del comitato, vestite di bianco, a Corvaro con una processione che passa per tutti i quartieri fermandosi infine in chiesa. La mattina della domenica è dedicata alle Sante messe nella chiesa della Madonna di Malito, in montagna, dove si pranza all’aperto. Il pomeriggio è animato con giochi ,organizzati dal comitato, a cui partecipa la popolazione. La sera si torna in paese e i fuochi d’artificio che hanno aperto la festa la concludono dopo aver ascoltato una  band musicale.  

Si dice che organizzare la festa di Malito porti bene: “se te è scita a Madonna e maitu allora starranno te spusi”.

 

FAONE (FALO') DI SAN GIOVANNI

Il 23 Giugno in tutti i paesi del comune di Borgorose ogni quartiere partecipa alla realizzazione del proprio falò.