LE CHIESE E I MONUMENTI

 

S. Lorenzo e S. Leonardo in Cartore

Particolarmente interessanti sono i due romitori, situati a 1200 metri, lungo le pendici delle Montagne della Duchessa. L'Eremo di San Costanzo a Bocca di Teve, raggiungibile percorrendo uno stretto sentiero che s'inerpica lungo la costa rocciosa, risale al 1300, ed è costituito da una grotta aperta verso sud, che misura 12,5 lunghezza e 4 metri di larghezza ed ha uno speco d'ingresso profondo 6 metri. Lo speco era racchiuso da un muro medievale in opera incerta, con un ingresso a volta ribassata; la struttura, abbastanza complessa, è stata adattata, con scavi nella roccia e partizioni murarie, alla funzione religiosa. All'interno si trovava anche una cisterna circolare che veniva utilizzata per la raccolta dell'acqua, proveniente da una fessura presente nella volta di ricoprimento. Presso Bocca di Teve, inoltre, sono visibili muri di terrazzamento databili intorno al III-II secolo a.C., in opera poligonale rivestiti da cortine, composte da grandi blocchi posati a secco. I resti murari appartenevano, probabilmente, ad un antico Santuario italico-romano.

L'Eremo di San Leonardo, invece, è ricavato sotto un riparo a quota 1180 metri, nel Vallone di Fua. Il monastero, così lo definiscono infatti le fonti che lo ricordano a partire dal 1153, è di difficile accesso ed è collegato a Cartore da uno stretto sentiero. All'edificio religioso, mossi da un'antica religione popolare, si recavano i pellegrini affetti da malattie articolari che per curarsi, prelevavano frammenti di minerali ferrosi nei pressi dell'altare dedicato al santo.

Di rilevante importanza sono: la pieve di S. Lorenzo e quella di S. Leonardo di Cartore, menzionate nell'elenco delle pievi della Bolla Papale di Anastasio IV del 1153, ma nella Bolla Papale di Lucio III del 1182 hanno uno status differente: vengono indicate come pieve di S. Lorenzo in Cartore e Monastero di S. Leonardo in Selva.

Le due strutture si trovano in due luoghi diversi, il primo presso il villaggio di Cartore, il secondo sul monte che sovrasta il villaggio. La pieve esercitava la sua giurisdizione su un vasto territorio; essa comprendeva, infatti, le chiese degli attuali paesi di S. Anatolia e Spedino.

Nella seconda metà del XVI secolo, S. Lorenzo era definito abbazia, infatti era retta da un abate. Per la costruzione di questa abbazia furono utilizzati materiali di reimpiego provenienti dal tempio romano che doveva trovarsi nei pressi del monastero stesso.

Attualmente, del nucleo medievale, rimangono i resti della Chiesa di San Lorenzo, la torre difensiva di sezione 4,5 metri per 4,6 metri e mura perimetrali che in alcuni punti raggiungono i 7 metri di elevazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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