LA STORIA
Il
toponimo Pagliara è molto diffuso nel centro Italia, ed è legato
al significato di “dimora precaria con copertura di paglia”.
Questo fa ipotizzare che il centro abitato si sia inizialmente sviluppato come un insieme di capanne appartenenti ai contadini del feudo di Castelmenardo. Probabilmente, con il tempo, ha perso la struttura di agglomerato ed ha raggiunto l’assetto di un vero e proprio villaggio. Se oggi chiedessimo agli attuali abitanti di Pagliara da quanto tempo esiste il paese, probabilmente, ci risponderebbero da non più di 200 anni. Da alcune fonti storiche risulta però che, durante il Regno di Napoli, Castelmenardo esercitava ancora la sua giurisdizione su Pagliara. L’autorità monastica su Pagliara era esercitata dal Monastero di S. Paolo in Orthunis, che si trovava nel vicino centro di Collemaggiore. Tale dipendenza governativa da Castelmenardo finisce dopo l’Unità d’Italia, quando entrambi i paesi diventano due frazioni del Comune di Borgocollefegato (l’attuale Borgorose). Il motivo per cui alcuni pensano che il paese sia più recente è dato dal fatto che non ci sono costruzioni antiche, distrutte, forse, dal terremoto del 1915. Il segno di questo terribile terremoto è rimasto nella denominazione di una zona del paese. La parte alta del centro abitato, che si adagia sulla strada che porta a Collemaggiore, è chiamata "baracche" e sta ad indicare la zona in cui furono stabilite le baracche provvisorie e permanenti dalla protezione civile regia dopo il sisma. Attualmente gli unici elementi del passato si trovano nel centro del paese dove sono ancora visibili delle feritoie necessarie per difendersi dalle incursioni dei briganti.
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