ARCHEOLOGIA

 

Castelluccio

Su una piccola altura a 932 metri, a est di Villerose, è posto il centro fortificato equicolo di Castelluccio. La cinta muraria, in opera poligonale, ha uno spessore di 1,50 metri e descrive una pianta rotonda dal diametro di 31,60 metri. All'esterno il centro è difeso da un fossato anulare scavato nella roccia calcarea del pendio ed ora parzialmente riempito con il crollo della cinta muraria. Nell'interno del sito archeologico non sono stati ritrovati materiali fittili, ma solo un frammento in ferro relativo alla parte terminale di un codolo di un gladio a stami. La dimensione dell'area occupata e la scarsa consistenza della muratura fanno presupporre che si tratti di un avamposto militare di avvistamento, collegato con un vicino oppidum, forse identificabile sulla sommità del Monte Rosa. Il centro di Castelluccio aveva, dunque, il compito di tenere sotto controllo tutta la zona identificabile con la Valle del Salto.

Tra le Ville e Grotti in località Pierose, sorgeva un muro fatto di grandi blocchi di pietra calcarea, tenuta insieme senza malta, alto dai tre ai quattro metri e lungo almeno dieci metri, muro andato distrutto e i blocchi in parte dispersi, in conseguenza della costruzione della rotabile Ville-Grotti avvenuta negli anni 50. Il Lugini, nella sua particolareggiata e ancora valida, storia del Cicolano, fà cenno a tale reperto archeologico chiamandolo, insieme ad analogo reperto tuttora visibile nei pressi del cimitero di Civitella, mura pelasgiche. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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