LA STORIA DEL COMUNE DI BORGOROSE

 

Borgorose è il centro più importante di quella sub-regione che si estende nella provincia di Rieti e prende il nome di Cicolano. La giurisdizione del Comune si estende su 17 frazioni: Cartore, Castelmenardo, Collemaggiore, Colleviati, Collorso, Corvaro, Grotti, Pagliara, Poggiovalle, Ponte Civitella, Santa Anatolia, Santo Stefano, Spedino, Torano, Villerose e Villette. Il termine Cicolano deriva dalla corruzione del nome dei suoi antichi abitanti, gli Aequicoli, che erano gruppi di Equi (popolazione abitante nel Lazio, lungo l'Aniene, tra Tivoli e il Fucino). Dal nome di questa popolazione derivano i nomi medievali di Ecicolano (ma anche Ecicoli), Sicoli e Cicolano (nelle fonti più antiche lo troviamo anche come Cicoli).

La conquista romana modificò anche il carattere economico-insediativo della regione sostituendo agli oppdia (siti fortificati di altura legati alla transumanza verticale) le villae (insediamenti di pianura che erano destinati allo sfruttamento del latifondo), che sorsero soprattutto nei pressi del fiume Salto e nelle poche aree pianeggianti, come la piana di Corvaro (es. Villa Leoparda, vicino Collefegato; Villa Tommasa sull'altopiano del Cammarone, tra Collefegato e Corvaro; etc..)

Durante l'epoca augustea il Cicolano fu diviso in due Municipia, quello di Cliternia (sito localizzato nei pressi di Capradosso, fraz. di Petrella Salto) e la Res Publicae Aequicolanorum dove il sito più importante era Nersae (nei pressi di Nesce, fraz. di Pescorocchiano). La zona dell'attuale comune di Borgorose si trovava nella Res Publicae Aequicolanorum e in alcune località, come Piani di Vezzo (presso Collorso), La Civita (presso Spedino) o Collepezzuto (presso Cartore), sono stati ritrovati i resti di antiche vici equi risalenti all'età romana e pre-romana. Si deve, inoltre, far risalire, all'epoca imperiale la costruzione di due o forse tre assi viari classificati come viae publicae, che attraversavano il Cicolano e lo collegavano all'Amiternino e ad Alba Fucens (città importantissima in epoca romana che sorgeva nella Marsica presso il lago del Fucino).

La caduta dell'impero romano portò a nuove concezioni insediative, infatti, intorno al X sec. iniziarono a costituirsi i primi centri incastellati che raggiunsero il loro culmine tra l'XI e XII sec. E' proprio nel X secolo che nacquero i paesi che oggi costituiscono il comune di Borgorose, alcuni avevano lo status di Castellum o Castrum (Cartore, Corvaro, Collefegato, Poggiovalle, Spedino e Torano), altri di Ville (Pagliara, era il villaggio di Castelmenardo; Villecollefegato era un villaggio nato in relazione al castello di Collefegato etc.) o Borghi (Borgocollefegato), altri ancora di insediamenti sparsi (Collorso) o di insediamenti nati in relazione a un grande monastero (Collemaggiore in relazione al monastero di S. Paolo in Otholis).

L'alto medioevo fu caratterizzato dall'influenza del monachesimo benedettino, riconducibile alle abbazie di Farfa e di Subiaco, che in queste zone rurali si occupava soprattutto della cura animorum. Tale influenza è testimoniata dalla massiccia presenza di pievi, oratori, cappelle e chiese rurali, rette da monaci appartenenti al suddetto ordine. Inoltre il patrimonio delle abbazie, soprattutto quello di Farfa, fu impinguato dalle numerose donazioni elargite dall'aristocrazia longobarda, prima, e da quella franca, poi.

Alla fine del X secolo questi territori furono devastati dalle scorrerie delle truppe saracene (alcuni toponimi ricordano questo episodio traumatico: Aia dei Saraceni, a Castelmenardo e Ara della Turchetta a Sant'Anatolia) e dei latrunculi christiani, che approfittarono della conformazione del territorio per fare razzie.

La fine dell'XI secolo vide il declino del potere dell'imperiale abbazia di Farfa, che fu determinato anche dalla conquista normanna.

I Normanni potenziarono le difese dei castelli del Cicolano, infatti, essi costituivano una cerniera difensiva per quanto riguardava il confine occidentale del Regno, rendendolo sicuro dagli eventuali attacchi provenienti dallo Stato della Chiesa.

Alla dinastia normanna successe quella sveva che regnò fino al 1268, quando Corradino di Svevia fu sconfitto a Tagliacozzo da Carlo d'Angiò. Questa vicenda sopravvive in un racconto della tradizione orale, in esso, infatti, si parla dello scontro tra due principi che portò alla distruzione del castello di Cartore. Questo evento causò l'abbandono del castello e la popolazione si riunì nei pressi del Santuario di Santa Anatolia dando origine al primo nucleo del paese. Molti pensano che si debba riconoscere nei due principi della storia Carlo d'Angiò e Corradino di Svevia e che il primo distrusse il castello perchè i suoi abitanti diedero rifugio alle truppe sveve.

Il XIII secolo fu importante anche per la presenza francescana che si sostituì quasi completamente a quella benedettina. Tale presenza è testimoniata anche da una storia locale che ha per protagonisti San Francesco e i Corvaresi. Secondo questa storia, "il Poverello d'Assisi", nel 1225, dopo essere stato a Rieti, si trovò a transitare per il Cicolano e decise di fermarsi a Corvaro. Egli volle costruire, nella piana, un monastero (San Francesco Vecchio), ma fu ostacolato e trattato in malo modo dagli abitanti del paese che lo indussero a fuggire. Il santo, però, fu raggiunto da un gruppetto di corvaresi che, costernati dal comportamento dei loro compaesani, gli chiesero perdono. Egli, commosso da quel gesto, non solo li perdonò, ma donò loro il suo cappuccio (divenne una reliquia talmente preziosa che tuttora è venerata).

Durante il Regno Angioino si verificarono vari scontri in questa zona, i più eclatanti coinvolsero i paesi di Corvaro, Collefegato e Torano. Le controversie nacquero soprattutto a causa delle lotte di successione all'interno della dinastia angioina e sfociarono nell'assedio di Collefegato (ad opera del Signore di Corvaro: Bonomo da Poppleto); nell'attacco al castello di Corvaro da parte degli Aquilani (ai quali, però, la gente di Corvaro, guidata da Marino da Poppleto, tese un agguato presso Tornimparte)e nella battaglia di Torano (dove Francescantonio Pretatti, con alcuni uomini di Poggiovalle, si scontrò con Lalle Camponeschi, che si trovava nel castello di Torano).

Durante il regno di Ladislao (fine XIV, inizi del XV secolo)il Cicolano fu diviso in due contadi: quello dei Mareri e quello di Corvaro, quest'ultimo comprendeva i castelli di : Torano, Santa Anatolia, Spedino, Collefegato, Castelmenardo e Poggiovalle con i rispettivi borghi e ville; inoltre erano inclusi anche alcuni feudi che si trovavano nel territorio amiternino.

Il contado di Corvaro fu conteso tra due delle famiglie romane più potenti: gli Orsini e i Colonna, quest'ultimi riuscirono ad avere il contado (nel XVII secolo divenne ducato) fino alla fine del XVIII, inizi del XIX secolo, quando, sotto il regno napoleonico, Gioacchino Murat abolì il feudalesimo.

Il Cicolano fu posto sotto la giurisdizione di Cittaducale, che rientrava nella provincia dell'Aquila nel Secondo Abruzzo Ulteriore.

La defeudalizzazione nel Cicolano ebbe come conseguenza la creazione di 4 comuni:

BorgoCollefegato (Borgorose), Pescorocchiano, Mercato (poi sarà sostituito dal vicino paese di Fiamignano) e Petrella de Cicoli (Petrella Salto).

BorgoCollefegato fu suddiviso in Comuni Riuniti: Castelmenardo, Corvaro, Poggiovalle, Spedino e Torano, che esercitavano la loro giurisdizione sui paesi e le terre limitrofe (ad esempio Santo Stefano e la Valle di Malito facevano parte del Comune Riunito di Corvaro).

L'annessione al Regno d'Italia provocò delle agitazioni, che sfociarono in una sommossa da parte dei filoborbonici. Essa fu prontamente sedata e alimentò i rancori di questi ultimi nei confronti del regno dando vita al triste fenomeno del brigantaggio.

Nel 1960 tramite un D.P.R. fu cambiato il nome BorgoCollefegato in Borgorose, mettendo in relazione il toponimo con il Monte Rosa nei pressi del quale sorge il paese. (VilleCollefegato ebbe la stessa sorte, ma non a Collefegato che, grazie alla sua importanza storica, mantenne il toponimo originale.)

 

 

 

Popolazione e Altitudine delle frazioni del Comune

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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